Ceglie del Campo oggi è soltanto un quartiere di Bari, ma le sue origini sono molto antiche, precedenti alla fondazione di Roma, e risalgono al periodo in cui la regione era abitata dalle popolazione dei Peuceti e degli Japigi.
Del suo glorioso passato rimane oggi il Castello di Ceglie del Campo, affidato all’associazione Kailìa (dall’antico nome di Ceglie: Kailia Peuceta) il quale è ubicato nel cuore del sobborgo di Bari al centro dell’omonima piazza. Varcato l’ingresso ci immettiamo nell’ampia scuderia disegnata da ampie volte sorrette da imponenti colonne realizzate con blocchi ricavati probabilmente dalle mura peucete dell’antica città di Ceglie. Qui ci attende un salto a ritroso nel tempo. le fondamenta sono mura romane realizzate con la tecnica dell’”opus reticulatum”, databile al periodo compreso tra il 50 a.C. e il 50 d.C., antica tecnica costruttiva romana usata per la realizzazione di un parametro murario con pietre regolari quadrate disposte secondo un reticolo obliquo. Gli ambienti con opus sono due: il primo alla base romana della torre normanna che poggia sulla struttura già citata; il secondo ambiente è un unicum, e descriverlo non basterebbe a rendere l’idea. Gli ingressi sono molteplici: l’ingresso principale di Piazza Castello, l’ingresso delle cucine, al forno, al giardino pensile, alla torre di guardia, e l’ingresso alle scuderie trasformato nel ’700 in un frantoio per abusi feudali.
Toccare quelle antiche mura dà la sensazione di rivivere la Storia, e a qualcuno piace ricordare che durante l’epoca romana questo posto rappresentasse un punto di riferimento per chi percorresse la via Minucia, una strada romana interna, parallela alla via Traiana, e che quando Guglielmo I ha assediato Bari, nel 1156, alcuni fuggitivi baresi abbiano trovato rifugio all’interno del Castello . Senza dubbio il Castello di Ceglie è un luogo da visitare ma va ristrutturato e valorizzato, e non, come accaduto nel corso degli ultimi secoli, affogato da costruzioni private che ne hanno inevitabilmente alterato l’assetto originario.